Tradizione del bouquet da sposa. Il bouquet da sposa ha da sempre simboleggiato prosperità e abbondanza, infatti in epoca pre-cristiana, le spose si recavano alla cerimonia con in mano dei ramoscelli di mirto o rosmarino, erbe considerate di buon auspicio, a simboleggiare fecondità e fedeltà
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In principio era l’aglio
Anche se è difficile rintracciare le origini del bouquet, in molti pensano che si usasse già nell’Antico Egitto. Invece dei fiori, però, venivano usate delle erbe aromatiche accompagnate spesso anche dell’aglio, con l’obiettivo di proteggere i novelli sposi dagli spiriti maligni. Si crede, inoltre, che una volta terminata la cerimonia marito e moglie mangiassero queste erbe, che con il loro potere afrodisiaco sarebbero state di buon auspicio per la prima notte di nozze.
Secondo altre fonti, invece, quest’usanza ebbe inizio nei paesi arabi, in cui anticamente si credeva che ornare la sposa con fiori d’arancio portasse fortuna.
Un Medioevo poco romantico
Con il passare dei secoli, le erbe aromatiche furono sostituite dai primi bouquet di fiori. Tuttavia, il loro fine era tutt’altro che quello di comunicare un messaggio romantico o di abbellire la sposa: si trattava di un modo per nascondere il cattivo odore non solo di marito e moglie, ma anche degli invitati. In tempi in cui la pulizia non era all’ordine del giorno, sposarsi in estate significava dover immergersi in un odore insopportabile.
Il bouquet arriva in Europa
In Europa, la tradizione del bouquet non si afferma fino al XIX secolo. La sua traiettoria lo vede protagonista di tutto l’Ottocento, in cui va facendosi man mano più grande e ostentoso, fino a ridimensionarsi all’inizio del XX secolo a causa della crisi. In ogni caso, i fiori diventano l’elemento principale delle composizioni e sono usati come messaggeri
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