Assieme a Porta Vecchia, il Cassero Senese è l’unico elemento architettonico della cinta muraria di epoca medievale che è stato risparmiato durante i lavori di ricostruzione delle mura, avvenuti nella seconda metà del Cinquecento.

Dopo essere stato per molti secoli l’elemento centrale del sistema difensivo della città di Grosseto, il cassero ospitò il Distretto Militare tra la metà dell’Ottocento e la seconda guerra mondiale; negli ultimi decenni del secolo scorso, una serie di lavori di restauro hanno permesso il recupero e la riqualificazione dell’intera struttura.

Il Cassero Senese si presenta come un basso ma imponente torrione a sezione rettangolare, rivestito esternamente in travertino; la cinquecentesca terrazza sommitale coperta presenta invece il parapetto in laterizio.

Sul lato che si affaccia all’esterno delle mura, lungo la via di circonvallazione, sono degni di nota lo stemma bianco e nero di Siena e il caratteristico doppio arco, dove quello a sesto acuto spicca evidentemente al di sopra di quello tondo ribassato; le rifiniture sono in travertino e marmo nero. La doppia porta che si apre era l’antica Porta di Santa Lucia, che costituiva un punto di accesso al centro storico lungo la cinta medievale.

Viene utilizzato principalmente per l’esposizione di mostre di carattere artistico e fotografico come quella che si tiene annualmente per il Festival Resistente in occasione del 25 aprile.[1]

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Fotografo: Franco Borrelli Matrimoni al Cassero Location: Antico convento Montepozzali

Real Wedding: Ilaria & Mattia

Le Mura circondano il centro storico della città, capologuo della provincia più meridionale della Toscana, e sono unv raro esempio in Italia di cinta muraria di città capoluogo di provincia pervenuta pressochè integra fino ai giorni nostri.

ebbene il Cinquecento sia senza dubbio il secolo fondamentale per la storia di Grosseto è d’obbligo rifarsi al Medioevo per capire il contesto delle Mura Medicee. Costruito in un solo anno tra il 1344 e 1345 il Cassero Senese era ancora in buono stato nel ‘500 se fu deciso di conservarlo ed inglobarlo nelle Mura. Il Cassero oggi appare come un tozzo torrione rettangolare formato da due corpi adiacenti di uguale altezza, ma si discosta notevolmente dalla forma originale per gli interventi cinquecenteschi. All’epoca della costruzione i due corpi avevano funzioni diverse: una torre di avvistamento ed un cortile con porta ed antiporta per il controllo dell’accesso in città sulla strada per Siena. Queste strutture stavano a testimoniare la presenza senese com’è evidenziato dalla tipologia ad arco acuto con il sott’arco ribassato nonchè lo stemma bianco-nero sulla faccia esterna della porta. Dal 1980, dopo il restauro, è utilizzato come sede di esposizioni e centro culturale.

Quella che oggi è chiamata Porta Vecchia (in origine Porta Cittadina) è ciò che resta di un’antica torre medievale del XIII° secolo. La Porta infatti era solo una parte di quella rocca che il Capitano del popolo di Grosseto, Vigoroso Cittadini, fece realizzare nel 1262. La sua posizione a Sud era di grande importanza; da qui partivano le strade per il mare, per Roma e per i paesi all’interno. Nel ‘500 i Medici, coerenti a quanto fatto con il Cassero, pensarono bene di conservare questa porta con la sua bella torre e la inglobarono nel sistema murario. Questa fu fino al 1754 l’unica porta di accesso alla città e fu chiamata Porta Reale. Era protetta dall’orecchione sinistro del baluardo dell’Oriolo e da altre opere difensive. Quando nell’800 le mura perdettero la loro funzione militare anche la porta fu manomessa con la demolizione della torre (avvenuta nel 1854). Nel ‘900 la Porta (che intanto aveva preso il nome attuale di Porta Vecchia per distinguerla dall Porta Nuova aperta a Nord della cerchia) risulta profondamente alterata ma resta sempre un simbolo di Grosseto.

Mura di Grosseto

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